Lo scorso lunedì ho incontrato Giacomo, un amico che ho sin dall’adolescenza, perennemente afflitto da problemi di peso e disturbi legati all’alimentazione
Con mia grande sorpresa, l’ho trovato perfettamente in forma. E tutto questo cambiamento era dovuto ad una sola, semplice motivazione: Giacomo aveva smesso di credere ai MITI ALIMENTARI.
Ma ci arriveremo fra poco.
Insomma, il mio amico era un’altra persona dopo tutta una vita taglia 54.
Non riuscivo a credere ai miei occhi: Giacomo? Il ragazzo che a scuola indossava solo abiti di due taglie più grandi per nascondere i difetti? Quello dalla pelle costantemente irritata e piena di brufoli per via del cibo – evidentemente “spazzatura” – di cui si rimpinzava?
In realtà c’è un antefatto di cui non ti ho ancora fatto cenno: un giorno avevo incontrato Giacomo poco prima di andare a lavoro, in quel periodo con Il Salvagente avevamo pubblicato la guida “Miti Alimentari”, contenente i segreti per migliorare le proprie abitudini a tavola a beneficio di una salute migliore, acquisti più sani, spesa ottimizzata e molto altro, dalla corretta conservazione dei cibi allo sfatare alcune false credenze sulla cucina.
Proprio in virtù di quest’ultimo punto, chiacchierando, mi era venuto in mente di lasciare a Giacomo una copia della guida che casualmente avevo in borsa.
“Magari può essergli utile, quantomeno per valutare ALTERNATIVE VALIDE alle patatine e ai cibi precotti”.
In realtà Giacomo fece molto di più di questo. Io credevo che avrebbe tratto spunto da qualche consiglio per fare una spesa più sana al supermercato, ma lui mi aveva battuto in aspirazioni: nei mesi successivi seguì ALLA LETTERA tutti i consigli contenuti nella guida, specialmente quelli legati ai falsi miti delle cotture cosiddette “sane”, al metodo di congelamento degli alimenti e alle etichette fuorvianti che spacciano come LIGHT cibi che di leggero non hanno nulla (men che meno il prezzo).
Quel giorno, vedendomi, è corso incontro a me per abbracciarmi e ringraziarmi.
“Credimi, la tua guida mi ha cambiato la vita.”
Te la faccio breve: io e Giacomo ci siamo presi il nostro caffè e mi ha spiegato tutto quello che era successo dal momento esatto in cui gli avevo regalato la guida Miti Alimentari, che aveva divorato tutta d’un fiato quella stessa mattina.
- Anzitutto era corso al supermercato a verificare quello che aveva sempre sospettato e che la guida stessa confermava: la disposizione dei cibi è STRATEGICA, non è casuale. E questo favorisce l’acquisto di alcuni prodotti, quelli che non hai MAI nella lista e che spesso non brillerebbero in una dieta sana.
Già solo questo gli fece risparmiare una roba come venti euro a settimana, in media.
- In secondo luogo, era letteralmente strabiliato dalle tecniche di cottura consigliate nella guida, alcune delle quali INSOSPETTABILI e SANISSIME nonostante alcuni falsi miti. Sembra un’inezia, ma grazie alle cotture light (non i cibi falsamente leggeri, ma i METODI PER CUOCERLI) aveva buttato giù non so quanti chili e ci aveva pure guadagnato nel gusto dei piatti, facendo un figurone con tutti i suoi amici.
- Infine, aveva imparato a conservare le pietanze in modo adeguato, senza ingolfare il cibo o la credenza di roba che, perdendo sapore o addirittura scadendo anzitempo, non avrebbe più toccato costringendolo
1) a buttare via decine di euro di spesa
2) ad arrangiarsi all’ultimo minuto con qualsiasi schifezza preconfezionata gli capitasse a tiro
Insomma, quelle trenta pagine gli hanno regalato una vita nuova, più sana e più felice.
È passato più di qualche giorno, ancora mi scrive su whatsapp. Talvolta mandandomi le foto dei suoi piatti. Si perché tra l’altro è diventato un appassionato di cucina, non perde una puntata dei programmi a tema in tv. Probabilmente fra poco anche lui attraverserà la fase del “in televisione sembrava facilissimo”!
Voglio lasciarti con una domanda:
Pensi di avere già in casa tutti gli strumenti e le conoscenze per garantire a te e alla tua famiglia una dieta bilanciata, sana, fatta di una cucina sana e non necessariamente dispendiosa?
La risposta spero sia SI. Ma qualora così non fosse, ricorda: esiste sempre un’alternativa. Nel tuo caso quell’alternativa si chiama INFORMAZIONE ADEGUATA.