Lo scorso weekend sono andato a fare una passeggiata con mia figlia in un parco vicino casa mia. Era una bellissima giornata di sole e molte famiglie avevano approfittato della giornata quasi primaverile per prendere una bella boccata d’aria fresca.
Mentre camminavamo ho notato una giovane donna che, seduta su una panchina, cercava di “sedare” i capricci del figlio, che non avrà avuto più di sette anni.
“Mamma ho fame!”
“Amore fra un po’ andiamo a pranzo, non puoi mangiare adesso”
“Ma io ho fame adesso! Ti prego ti prego ti prego”
Ho sorriso tra me e me, i bambini sanno essere estremamente pressanti quando vogliono.
In buona sostanza il bambino, che aveva evidentemente finito da poco di giocare a pallone su e giù nel parco, richiedeva il suo premio dopo tante fatiche. Per una madre è difficile percorrere una strada netta, quando l’equilibrio di una dieta sana per il proprio figlio si scontra con i suoi bisogni e, perché no, con qualche capriccio.
Per fartela breve, dopo qualche interminabile secondo di “Ti prego ti prego ti prego” il piccolo diavoletto era riuscito a convincere la mamma a dargli qualcosa da mangiare. Lei, rovistando rovistando, a un certo punto aveva trovato qualcosa che facesse al caso suo: una barretta di cereali, che il figlioletto aveva divorato in meno di tre secondi.
Proseguendo nella passeggiata, ho riflettuto come alcuni cibi, per molti genitori, rappresentino dei veri e propri “jolly” per motivi assolutamente incomprensibili.
I cereali, più di molti altri, hanno proprio questa fama.
L’idea del cereale, della fibra, di qualcosa che abbia a che fare con il latte e con l’apporto di energia, per qualche motivo, fa sembrare una tazza di cornflakes o una barretta un alimento perfettamente sicuro.
Avrei voluto fermare la signora e dirle “Guardi, non è che dandogli una barretta gli abbia fatto necessariamente un favore eh”, ma ovviamente non l’ho fatto perché non avevo voglia di prendermi una borsettata per non essermi fatto gli affari miei.
Vallo a spiegare, alla signora, che quelli sono ESATTAMENTE affari miei, che con il Salvagente abbiamo testato proprio il prodotto che stava dando a suo figlio insieme ad altre quindici marche dei maggiori produttori di cornflakes e barrette distribuiti in Italia.
- Avrei voluto dirle, per esempio, che non tutte le marche propongono prodotti sani, che alcuni contengono un po’ troppi “aromi” per essere prodotti “gustosi e genuini”.
- Avrei voluto dirle che l’apporto calorico di certe marche è eccessivo, se pensiamo che il bambino durante la giornata assumerà molte altre calorie attraverso molti altri cibi.
- Avrei voluto dirle che quando si sente la necessità di proporre un’alternativa SANA per la colazione o la merenda dei propri bambini, un prodotto (non ti dico quale, per ora) pieno di grassi tropicali come olio di palma o di cocco, beh, non è esattamente un ritratto della genuinità.
Viceversa esistono molte felicissime sorprese che abbiamo trovato analizzato i 16 marchi di cornflakes più diffusi nei supermercati: prodotti eccellenti nell’equilibrio nutrizionale, senza eccessi di calorie e carboidrati e con un buon livello qualitativo nelle materie prime utilizzate (a questo proposito, alcuni marchi di cereali puntano molto sull’utilizzo di “latte”, se tu sapessi di che latte si tratta…)
La mia passeggiata, insomma, è stata molto istruttiva. Ho capito una volta di più che la missione del Salvagente per i consumatori (studiare, testare, informare, tutelare) è di fondamentale importanza soprattutto quando in ballo c’è la salute dei più piccoli.
Loro, a differenza mia o tua, non hanno cognizione del fatto che certi cibi possano essere particolarmente dannosi rispetto ad altri. Sei tu, da consumatore CONSAPEVOLE, che puoi e devi fare da filtro per loro. Ma questo, ne sono certo, lo sai molto meglio di me.
Ti piacerebbe allora conoscere tutte le marche di cornflakes che abbiamo testato?
Scoprirlo nel PRIMO volume di TESTATI PER VOI, il libro del Salvagente dedicato a tutti i test realizzati dal giornale nel 2015.