Lo ammetto, il titolo è volutamente provocatorio.
Tuttavia quello che sto per raccontarti è forse uno dei test più delicati realizzati dal Salvagente negli ultimi anni.
Come sai poniamo una particolare attenzione su tutto quanto ruota intorno ai cibi precotti.
Il motivo è molto semplice: quando non sei tu ad occuparti del reperimento della materia prima per fare una cena, ma viceversa ti affidi ad alimenti che in qualche modo ti “risolvono la serata” velocemente, il rischio di incorrere in materie prime scadenti, additivi, esaltatori di sapidità e quant’altro è molto, molto alto.
È per questo che alcuni mesi fa il direttore del Salvagente ha deciso di condurre un’indagine incredibilmente approfondita su tutto quanto ruota intorno al prodotto “già pronto” per eccellenza: le cotolette di pollo.
Quante volte ti è capitato di metterle nel carrello quando disperatamente non avevi idee per la cena? Ammettilo, cibi come le cotolette sono una specie di salvavita. Senza contare che godono di un appeal maggiore di tanti altri alimenti proprio perché il pollo, per antonomasia, suggerisce l’idea di un prodotto sano e genuino.
Il problema è che analizzando ben DICIOTTO MARCHE di cotolette di pollo fresche, surgelate o congelate, le più famose del settore, quello che ho scoperto lascia i desideri di salute e genuinità lontani chilometri e chilometri dalla realtà.
Non oso immaginare quante volte la tua cena in famiglia è stata basata su questo prodotto. Peraltro le cotolette piacciono tanto ai più piccoli, magari molte volte è stato l’unico modo in cui sei riuscito a far mangiare della carne ai tuoi figli.
- Il guaio è che in molti casi la carne di pollo compone solo il 27 % della cotoletta.
- Il guaio più grande è che in alcuni casi la panatura è SUPERIORE a qualsiasi aspettativa (a volte pareggiando il quantitativo di pollo, quando dovrebbe essere solo una velatura!)
- Il guaio ANCORA più grande è che insieme alla carne, vengono utilizzati oli di ogni genere ma MAI extravergine. (In un caso, addirittura, non viene neanche specificato di che olio si tratti, nonostante sia obbligatorio per legge. E mi dispiace comunicarti che ad essere responsabile di quest’anomalia è uno dei marchi più famosi in italia).
Infine, il guaio forse peggiore è che puoi scordarti tranquillamente l’utilizzo di filetti di pollo. La carne è per lo più RICOMPOSTA o, peggio ancora, SEPARATA MECCANICAMENTE.
Se non sai cosa significano questi termini, sappi che insieme al test abbiamo provveduto ad allegare un ampio approfondimento su questi processi di lavorazione della carne.
Ti dico solo che, ad oggi, non ho avuto ancora il coraggio di chiedere al direttore del Salvagente cosa pensi dell’indagine realizzata sulle cotolette di pollo. Sono però sicuro che i risultati siano stati per lui inaspettati tanto quanto lo sono stati per me.
Vuoi conoscere i nomi delle marche di cotolette di pollo che abbiamo analizzato e proteggere la salute tua e della tua famiglia?
Scoprirlo nel secondo volume di TESTATI PER VOI, il libro del Salvagente dedicato a tutti i test realizzati dal giornale nel 2016 e nel 2017.