Ieri sera mi è capitato di vedere una pubblicità che mi ha ricordato un aneddoto curioso.
La pubblicità reclamizzava un prodotto alimentare e utilizzava il classico quadretto familiare che si riunisce a pranzo per passare qualche ora insieme mangiando cose buone e genuine.
La scena è piuttosto tipica, sai meglio di me che per pubblicizzare alcuni prodotti alimentari non c’è niente di più efficace del concetto di “famiglia felice”, “campagna”, “pranzo tutti insieme”, “bambini che giocano” etc etc.
Ciò che mi ha colpito è però l’enorme insalatiera in legno (stupenda, la vorrei a casa mia!) al centro del tavolo. A livello scenografico era perfetta: grande, bellissima e piena di colori, con insalata verde, pomodori, olive, mozzarella. Insomma, una vera gioia per gli occhi.
Ho pensato: “Non c’è niente da fare, possiamo studiare miliardi di menu per qualsiasi tipo di riunione conviviale, dalla cucina mediterranea al piatto esotico, ma l’insalata è l’insalata.”
Non sei d’accordo? L’insalata c’è sempre. E se non c’è, dovrebbe esserci, anche perché qualcuno dei commensali la richiederà, stanne certo (sono certo ti sia capitato).
A buon diritto, aggiungo. L’insalata è un alimento ricchissimo di principi nutritivi utili al benessere del tuo organismo, e qualsiasi nutrizionista raccomanda di mangiarne a sufficienza nella propria dieta alimentare.
La cosa curiosa, però, è che oltre a tutte queste belle considerazioni mi sono sorpreso a fare un pensiero ben preciso: “Ma l’avrà lavata, l’insalata, prima di metterla in tavola?”.
È stato un pensiero istintivo. Mi è venuto da sorridere, perché tra l’altro c’è una ragione se l’ho pensato.
Qualche anno fa, a casa da amici, mi era capitato di chiacchierare in cucina col padrone di casa (mentre stava finendo di preparare la cena) e ricordo di aver avuto un attimo di smarrimento vedendolo versare il contenuto di una busta di insalata nel recipiente da portare in tavola, senza però averla prima lavata.
“Ma come, non la lavi?”
“Ma no non serve, questa è pronta all’uso, proprio tu non lo sai?”
E aveva ragione. Avrei dovuto saperlo. O meglio, in realtà lo sapevo, ma il mio inconscio aveva ancora “paura”. Vecchi retaggi di un’epoca, ormai passata, in cui mangiare insalata in busta senza risciacquarla poteva davvero creare più di qualche problema alla salute.
Ricordi? Fino a prima del 2011 l’insalata in busta aveva grandi carenze di igiene, era praticamente un gesto automatico quello di lavarla prima condirla e servirla in tavola.
Oggi, per fortuna, non è più necessario. A meno di emergenze specifiche come quelle che hanno coinvolto la lattuga romana in USA e Canada (ma per le quali non è sufficiente nemmeno il lavaggio con acqua e bicarbonato).
Insomma, “Proprio tu non lo sai?” mi aveva detto il mio amico. Conosceva il mio lavoro e immaginava che, avendo a che fare ogni giorno con test sugli alimenti, avrei dovuto essere preparato sull’argomento. Ma come ti ho detto l’inconscio a volte fa brutti scherzi. Beffa doppia, nel mio caso, visto che il Salvagente ha condotto un test specifico proprio sulle insalate, analizzando ben 15 buste di marche differenti per capire se portiamo in tavola prodotti genuini o meno.
Voglio darti un’anticipazione, anche per dimostrarti ancora una volta che non amo essere “allarmista per forza”. I test sono pressoché positivi, tutti.
Questo significa che le marche di insalata che abbiamo analizzato sono OTTIME, SANE e possono essere consumate in serenità.
Ovviamente non posso dare per certo questo esito per tutti i prodotti che non abbiamo testato. Lo sai, il Salvagente mette la faccia su qualsiasi prodotto, facendo sempre i nomi, ma solo dopo averlo testato.
In ogni caso, in questo tripudio di “cibo sano”, vale la pena dirti che NON TUTTE LE INSALATE SONO UGUALI e, seppur non ci siano particolari rischi per la salute, ci sono dei dati emersi per un paio di marche che mi hanno fatto pensare, e che andrebbero valutati con maggiore attenzione.
A questo punto che dici, ti piacerebbe che ti svelassi tutte le marche di insalata che abbiamo testato, e quali sono i risultati che abbiamo ottenuto per ognuna?
Scoprirlo nel primo volume di TESTATI PER VOI, il libro del Salvagente dedicato a tutti i test realizzati dal giornale nel 2015.