Voglio farti una domanda:

che tipo di alimentazione hai normalmente?

Segui la dieta mediterranea? O magari preferisci i piatti ricercati, cercando di divertirti nelle esecuzioni per portare in tavola ricette sempre nuove e stuzzicanti?

O magari, come la maggior parte delle persone, non segui un “regime” specifico. Avrai i piatti che io chiamo “abituali”, ossia che sono presenti sulla tua tavola più spesso degli altri, alternati a qualcosa di più vario che ogni tanto ti viene in mente di cucinare.

Qualunque sia la descrizione che corrisponde al tuo modo di mangiare, esiste un solo, UNICO denominatore che accomuna tutti noi che – guarda un po’ – abbiamo questo vizio di mangiare tutti i giorni: l’olio d’oliva.

Non importa che tu sia fan della pasta oppure no, che tu abbia abbracciato la causa Vegan oppure non rinunci al piacere di una bella bistecca: in qualsiasi caso l’olio da condimento è un prodotto di cui non puoi fare a meno e non potrai fare a meno mai.

Pensaci bene: quale altro alimento vanta una presenza tanto costante? L’olio è fondamentale per i condimenti della pasta, per cuocere carne o pesce, per impreziosire le verdure oppure semplicemente per fare una bruschetta a regola d’arte. Non c’è verso.

Ed è anche il prodotto più costoso, a ben vedere. Nessun altro elemento che non può mancare mai nella tua cucina ha una media prezzo così alta.

D’altronde, la qualità si paga. Siamo in Italia, patria dell’olio extravergine d’oliva, la qualità migliore di tutte. Dovrà pur valere un piccolo sforzo economico no?

E se ti dicessi che negli ultimi anni sei stato letteralmente TRUFFATO dalle principali marche di olio d’oliva?

Se ti dicessi, per esempio, che per un tempo infinito hai comprato bottiglie di olio nella convinzione che fosse EXTRAVERGINE DI OLIVA, la qualità migliore, anche spendendo qualche euro in più di quello che avresti voluto

E invece non era AFFATTO olio extravergine d’oliva?

Penso che saresti piuttosto arrabbiato se scoprissi una cosa del genere.

Beh, mi dispiace dover essere io quello che ti comunica questa notizia, ma devi sapere che tutto quello che ti ho descritto qui sopra, anche gli scenari peggiori (quelli in cui ti sei imbattuto in olio di PESSIMA qualità spacciato per extravergine), sono verissimi.

Come lo so? Niente di più semplice: l’abbiamo testato. Come sempre.

Abbiamo fatto analizzare VENTI tipi di olio “extravergine” di diverse marche (tutte quelle più conosciute, da Monini a Cirio passando per De Cecco, Carapelli, Bertolli, San Giorgio e così via). Quello che abbiamo scoperto è sconvolgente:

CIRCA UN OLIO SU DUE TRA QUELLI ANALIZZATI NON HA I REQUISITI PER ESSERE CLASSIFICATO EVO.

In poche parole: non è extravergine. Ma solo olio vergine.

Una tacca sopra all’olio lampante, per farti capire.

Le analisi che abbiamo condotto mettono in luce dei dati incredibilmente preoccupanti, proprio perché abbiamo condotto un’indagine estremamente approfondita: tassi di acidità che superano i limiti di legge, caratteristiche organolettiche difformi da quelle dell’olio extravergine, massiccia presenza di Alchil Esteri (che non sono altro che i valori chimici che determinano la qualità dell’oliva utilizzata), fino a tipologie di olio in cui il tasso di ossidazione superava abbondantemente i limiti di legge.

Magari il tuo corpo se ne era anche accorto, manifestando qualche difficoltà in più a digerire o qualche disturbo allo stomaco. Ma tu non potevi saperlo.

Chi se ne è accorto sicuramente è il tuo portafogli, che per chissà quanto tempo ha sborsato fior di euro per qualità di olio che ne valgono perlomeno la metà.

Che ne diresti se ti rivelassi tutte le marche di olio che abbiamo testato, e quali sono i risultati che abbiamo ottenuto per ognuna?

Scoprirlo nel primo volume di TESTATI PER VOI, il libro del Salvagente dedicato a tutti i test realizzati dal giornale nel 2015.

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