Uno dei sentimenti più cari all’essere umano è la speranza.

Nei momenti più bui le persone sono abituate da millenni ad invocarla per essere aiutate ad uscire da una brutta situazione.

Di sicuro ti verranno in mente citazioni, libri e film che parlano della speranza.

A tal proposito, mi è capitato di rivedere qualche giorno fa un pilastro della cinematografia che probabilmente conosci: Blade Runner.

Prova per un attimo a ricordare l’ambientazione del film, quel caratteristico scenario “dark” che si percepisce per tutto il tempo.

I ritmi sono lenti e le conversazioni tra i personaggi disorientano.

Non esattamente il tipo di mondo nel quale vorresti vivere, giusto?

Prova a pensarci un attimo.

Cosa manca per (quasi) tutta la durata del film?

Cosa trasmette quel senso di soffocamento ed impotenza?

Credo che la risposta giusta sia proprio la speranza.

Solo nelle famosissime scene finali si può intravederne almeno una piccola scintilla.

Rimanere senza speranza è un’esperienza veramente terribile, sei d’accordo?

Puoi passare la maggior parte della tua vita senza pensarci ma, quando sei in difficoltà o stai passando un brutto momento, la invochi d’istinto.

A volte succede per piccole scocciature (“speriamo che non piova domani che dobbiamo andare al mare!”).

A volte per problemi di salute (“spero proprio che il medico mi dica che è tutto ok”).

Altre ancora quando pensi al tuo futuro o quello delle persone che ami (“posso solo sperare che la sua vita sia sempre felice”).

Fin qui, tutto normale.

Ma cosa accade quando un imprenditore spera che la sua azienda vada bene e non fallisca?

Cosa potrebbe succedere a quell’azienda se venisse gestita a suon di speranze?

Mi riferisco a quel tipo di speranza passiva che non porta a nulla di buono e ti spiego subito bene cosa voglio dire.

Ti do ragione se mi dici che alcune cose sono fuori dal nostro controllo ma ti contraddico quando pensi che QUASI TUTTO lo sia.

Non puoi scegliere, in alcun modo, gli eventi fuori dalla tua volontà che ti capitano, nella vita come in azienda.

Però puoi sempre decidere come affrontarli.

Non so se rientri tra gli imprenditori che hanno subito perdite a causa della recente crisi economica.

In ogni caso avrai sentito moltissime persone incolpare la crisi per motivare quelle perdite.

In più c’è la concorrenza. Se prima ti dovevi difendere dai tuoi vicini adesso devi combattere contro il mondo intero (internet e gli e-commerce).

I fornitori, tuttavia, nonostante la crisi (o proprio per quello) vogliono essere pagati subito?

Al contrario dei clienti che, viceversa, vanno costantemente “rincorsi”

Un numero consistente di persone pensa che tutto questo sia frutto della sfortuna, del caso oppure dei “poteri forti”, di qualunque natura essi siano.

In questo senso,se ti ritrovi davanti una montagna di problemi che non sembrano avere soluzione hai solo una possibilità: SPERARE.

Cosa accade a questo punto?

Anche se sei un imprenditore brillante, ti ritrovi improvvisamente alle redini della tua azienda lanciato nel buio senza alcun riferimento spaziale né temporale.

Visto che non sai bene cosa fare né dove andare continui a sperare.

In poche parole lasci la speranza sola al comando con esiti potenzialmente disastrosi per la tua azienda.

Se hai l’impressione che stia parlando di te allora ti conviene cambiare rotta al più presto.

E per riuscirci devi riprendere il controllo su quello che accade (e non accade) in azienda.

Voglio suggerirti alcune azioni che ti possono portare sulla strada giusta:

Alcune delle azioni che ti ho elencato sono più facili da raggiungere.

Cambiare un fornitore non è certo immediato ma concorderai con me che si può fare in tempi abbastanza rapidi.

Lo stesso vale per la revisione periodica dei conti aziendali (il bilancio è in effetti la tua bussola).

Al contrario, la selezione dei clienti repeater e fidelizzati può portarti via più tempo e richiedere altre risorse.

Personalmente posso aiutarti immediatamente a realizzare l’ultimo punto della lista a patto che la tua azienda rispecchi alcune caratteristiche.

Da moltissime indagini emerge infatti che una delle spinte più importanti che portano all’acquisto di un prodotto (ma anche di un servizio) è la sicurezza.

In parole povere, più il consumatore si sente sicuro davanti ad un prodotto e maggiore è la probabilità che decida di acquistarlo.

Viceversa, la diffidenza del consumatore si impenna davanti ad un brand poco conosciuto perché non può trasmettergli sicurezza.

E questo è vero anche se la tua azienda vanta tre generazioni di attività ed i tuoi prodotti sono eccellenti.

Leggendo questo articolo hai accesso immediato alla possibilità di distruggere la diffidenza dei consumatori che non conoscono il tuo brand.

Naturalmente la scelta è solo tua.

Continuare a sperare che tutto si risolva nel migliore dei mondi continuando a crederci sempre oppure fare un’azione concreta oggi per portare la tua azienda ad un livello superiore.

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